
Lo chiamavano Jeeg Robot: Case History di marketing
Lo chiamavano Jeeg Robot non è stato solo il caso cinematografico dell’anno. Si è contraddistinto anche per la sua strategia di marketing online. Vediamo perché definirlo un “Case History”.
Già molto è stato scritto sulla pellicola dedicata al supereroe di Tor Bella Monaca, ma quello che ci siamo chiesti noi è: cosa ha funzionato nel marketing dedicato alla promozione del film?
Abbiamo sintetizzato i 3 punti chiave di questo Case History:
● Impatto visivo: Poster e locandine viste sul web, social network e cartelloni pubblicitari avevano una forte caratterizzazione “fumettistica” che gli ha permesso di distinguersi. Non capita tutti i giorni di vedere un “film di supereroi” made in Italy. Questa novità ha favorito le varie interpretazioni che artisti e designer della rete hanno creato e condiviso online. Come su Pinterest.
● Target: Dal cartone animato di Gō Nagaida, a cui il film si ispira, fu tratta una serie tv di grande successo in Italia negli anni 70-80. Un cult per molti giovanissimi dell’epoca, oggi over 30. Non è probabilmente un caso che anche la colonna sonora si rifaccia ad icone del periodo, come Anna Oxa e Loredana Bertè. Inoltre per enfatizzare il legame con il supereroe, la locandina del film è accompagnata anche dal titolo in versione giapponese.
● Posizionamento: Visti i grandi incassi dei cinecomics, negli ultimi 10 anni Hollywood ha prodotto decide di film dedicati a personaggi di fumetti già esistenti. Marvel e Dc Comics su tutti. Lo chiamavano Jeeg Robot ha avuto quindi il merito di proporsi come la “risposta italiana” al cinema patinato a stelle e strisce.
Mainetti e la sua casa di produzione Goon restano quindi un esempio non solamente dal punto di vista artistico ma anche da quello comunicativo. Nonostante un budget limitato sono riusciti a confezionare un piccolo capolavoro. Anche grazie alle loro intuizioni di marketing.
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